giovedì 4 ottobre 2007

martedì 2 ottobre 2007

Giorno e notte - Eugenio Montale


Anche una piuma che vola può disegnare


la tua figura, o il raggio che gioca a rimpiattino


tra i mobili, il rimando dello specchio


di un bambino, dai tetti. Sul giro delle mura


strascichi di vapore prolungano le guglie


dei pioppi e giù sul trespolo s'arruffa il pappagallo


dell'arrotino. Poi la notte afosa


sulla piazzola, e i passi, e sempre questa dura


fatica di affondare per risorgere eguali


da secoli, o da istanti, d'incubi che non possono


ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro


incandescente - e ancora le stesse grida e i lunghi


pianti sulla veranda


se rimbomba improvviso il colpo che t'arrossa


la gola e schianta l'ali, o perigliosa


annunziatrice dell'alba,


e si destano i chiostri e gli ospedali


a un lacerìo di trombe...